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In Calabria un giovane può fare impresa? Raffaele Fitto ne ha parlato a Reggio: “strumenti, risorse e strategia, queste le chiavi”

Il vice presidente della Commissione UE Raffaele Fitto ospite oggi a Reggio Calabria per l’evento “Il ponte sull’Europa”

Anche in Calabria “si può già fare”. Anche in Calabria, già oggi, i giovani possono affermarsi nel proprio territorio. Perché a sostenerli c’è l’Europa. E’ il messaggio trasmesso oggi a Reggio Calabria, nel corso dell’evento dal titolo “Il ponte sull’Europa”, che ha visto protagonista il vice presidente della Commissione europea Raffaele Fitto. L’appuntamento, organizzato dall’associazione “L’orodicalabria” e svoltosi a Piazza De Nava, ha favorito la presenza di un confronto tra Fitto, Francesco Verderami e alcuni ragazzi calabresi, spiegando loro le opportunità che l’Europa gli offre per affermarsi nel proprio territorio.

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I saluti di Falcomatá, Sudano e Magorno

Con il fantastico sfondo della facciata del Museo Archeologico, che ha indossato l’abito notturno, ad aprire l’evento i saluti del sindaco Giuseppe Falcomatà, del direttore del Museo Fabrizio Sudano e del presidente dell’associazione “l’orodicalabria” Ernesto Magorno. Presenti in platea, tra gli altri, anche Roberto Occhiuto (seduto accanto a Falcomatá), Francesco Cannizzaro, Wanda Ferro. Poi la chiacchierata tra Verderami e Fitto è iniziata con i motivi per cui il secondo ha deciso di venire a Reggio Calabria per questo evento. Perché è stato lui stesso a scegliere.

Flessibilità e semplificazioni: le 5 priorità dell’Europa

“I temi europei sono centrali per la sfida che abbiamo di fronte, visto il momento geopolitico molto delicato. La politica della coesione e della revisione rientra in quei problemi che l’Europa affronta dovendo adattarsi allo scenario che cambia. Per questo utilizzerei la parola ‘flessibilitá’. In Europa esiste una grande sovrappopolazione nelle aree interne e un forte spopolamento in quelle interne. Servono investimenti e in questo ci giocheremo carte importanti nei prossimi mesi: la prima è l’agenda per le città e la seconda è la strategia per le aree interne” ha detto Fitto.

“Sono 194 i miliardi di euro del Pnrr per l’Italia. Sono cifre importanti, ma vanno usate bene. Conta la qualità di spesa. Per questo un’altra parola chiave è ‘semplificazione’. Le risorse e gli strumenti ci sono, a livello regionale. Penso all’autoimpiego, ai vari bonus, alla maggiorazione per l’area Zes. Ma anche ai contratti di filiera nell’agricoltura. Noi abbiamo individuato 5 nuove priorità: la difesa, la competitività, l’energia, l’acqua e la casa. Da settembre a dicembre verranno riscritte le regole su queste priorità attraverso delle azioni mirate”.

In Calabria “si può già fare”

In Calabria i giovani possono fare impresa?È la domanda di tutte le domande e così viene posta da Verderami a Fitto, che risponde: “c’è il solito dilemma del meridione italiano: vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Io sono abituato a vederlo mezzo pieno, per mia impostazione, perché i problemi ci sono ma ci sono anche le risorse, come dicevo prima. Torno sulla Zes, che può attrarre investimenti importanti, ma anche alle infrastrutture portuali. La novità del Pnrr risiede nel fatto che, se prima le risorse europee non avevano una programmazione, ora è stato deciso un certo meccanismo strategico. Oggi l’Italia, in Europa, è il paese che sta raggiungendo i risultati migliori su questo. Lo dicono i numeri e io ho fatto anche delle comparazioni con altri paesi. Gli strumenti, le risorse e le possibilità ci sono, si può già fare”.

L’ultima parte dell’evento è stata dedicata ad alcuni giovani del territorio, i quali hanno posto delle domande a Raffaele Fitto. “Il mondo non va più avanti lentamente come in passato, ma molto più velocemente. Bisogna correre, altrimenti si perdono i treni. La Calabria può utilizzare al meglio le risorse che ha, correndo e sfruttando la sinergia tra Istituzioni, creando le condizioni per rimanere nel posto che si ama. Qui oggi ho i visitato i Bronzi e questi sono una grande risorsa internazionale, ma vanno valorizzati. E poi quanti calabresi che hanno fatto grandi cose ci sono in Europa?” conclude Fitto.