Intervista a Teresa Granato, Area Innovazione e Impatto Sociale – Università della Calabria
Intervista a Teresa Granato, Area Innovazione e Impatto Sociale – Università della Calabria
Tra i partner più attivi della Summer School “Si può già fare” c’è l’Università della Calabria, che ha scelto di accompagnare anche quest’anno un gruppo selezionato di studenti in un percorso di alta formazione dedicato all’imprenditorialità e all’innovazione.
A raccontare l’esperienza della prima giornata è Teresa Granato, dell’Area Innovazione e Impatto Sociale dell’Ateneo, che sottolinea con entusiasmo il valore e la determinazione dei 24 partecipanti coinvolti.
«Quest’anno partecipano alla Summer School 24 nostri studenti talentuosi, provenienti da discipline diverse.
Ciò che li accomuna è qualcosa di potente: ognuno di loro ha un’idea nata dall’osservazione di un problema reale, e sta cercando di trasformarla in una soluzione concreta.»
Un approccio orientato al fare, ma anche alla responsabilità verso il proprio territorio. Durante la Summer School, gli studenti entrano in contatto con strumenti e competenze utili a trasformare quell’idea in un progetto imprenditoriale, affrontando in modo diretto gli aspetti tecnici legati alla creazione d’impresa.
«La bellezza di questa esperienza sta nel vedere quanto questi giovani siano legati alla propria identità.
Portano con orgoglio il fatto di essere calabresi, anche quando studiano all’estero o vivono esperienze formative fuori dalla regione. Ma non si limitano a questo: vogliono tornare, riportare qui le loro competenze, metterle a disposizione del territorio.»
È questa la vera ricchezza della Summer School: offrire uno spazio in cui idee, visioni e ambizioni personali possano diventare impresa, impatto, futuro.
«Questi ragazzi credono che attraverso le imprese che riusciranno a creare, potranno contribuire a rendere la Calabria un luogo più evoluto, più sviluppato, più innovativo.
Ed è proprio questo che ci spinge a lavorare con loro: la volontà concreta di cambiare le cose, a partire da qui.»